Quando arrivi a Montecuccolo senti ancora la sua presenza, quella del conte Raimondo, il grande Condottiero nato proprio nel gigantesco castello che domina la valle del Frignano.
A Raimondo Montecuccoli dobbiamo essere tutti riconoscenti perchè come comandante in capo della coalizione cristiana sconfisse alla Raab l'esercito ottomano che si era spinto nel cuore dell'Europa. Non fosse stato per lui, probabilmente oggi vestiremmo col fez ed il caffetano.
Al Condottiero hanno dedicato una Locanda, proprio all'interno del castello : oltre a qualche camera dove pernottare, la Locanda mette a disposizione un bel ristorante ricavato nella vecchia foresteria. All'interno ci sono due piccole sale da ristorazione, una bella cucina a vista, un ingresso con un bancone a destra ed una tavolata di prodotti della dispensa a sinistra. Volendo c'è anche la possibilità di cenare nel dehors, una veranda a ridotto delle mura poderose magnificamente illuminate dal basso.
Ci accomodiamo nella prima sala all'interno : ambiente suggestivo ed accogliente : muri larghi tre spanne, un grande camino a lato, colori pastello alle pareti. I tavoli sono apparecchiati in modo "minimal", che va tanto di moda, a me non piace per niente ma mi adeguo.
Il titolare, gentilissimo, ci espone il menù della serata, scritto su una lavagnetta : le specialità sono rappresentate soprattutto dalle carni, ma si possono ordinare anche gnocco e crescentine.
Decidiamo di iniziare con due antipasti. Io scelgo un carpaccio di manzo su letto di rucola e mandorle salate, ottimo, carne tenera e di qualità.
Mia moglie invece si fa tentare dalla tartare di manzo di allevamento biologico con gelato al formaggio e more, ottima, anche in questo caso la carne è notevole.
Saltiamo i primi e passiamo direttamente ai secondi. Per me arriva un brasato di mora romagnola, tenera la carne, peccato che fosse un po' troppo grassa. La mia metà invece fa una scelta migliore, i medaglioni di vitello su letto di patate, crema di formaggio e croccante di parmigiano, molto ma molto buoni.
Come contorno ci servono delle patate arrosto, ustionanti ma buone. E giusto per riempire un piccolo vuoto mi faccio portare un taglierino di salame di mora romagnola, buono.
Come vino abbiamo apprezzato un ottimo Lambrusco Grasparossa DOC Monovitigno fattoria il Moretto.
Per chiudere ordiniamo due caffè e le due solite immancabili grappette bianche.
Una bella serata.Il posto è indubbiamente affascinante,all'interno di uno dei castelli più antichi e prestigiosi della provincia, che dopo tanti anni di degrado è stato ristrutturato e valorizzato con intelligenza. Vengono infatti effettuate visite guidate al castello oppure si può accedere al Museo Naturalistico del Frignano o ancora alla bellissima mostra d'arte permanente della Collezione Gino Covili "Il paese ritrovato".
La cucina del locale è di livello e ci siamo già ripromessi di tornare quando sarà periodo di funghi e di selvaggina.
Un grazie di nuovo al conte Raimondo che non si vede, ma c'è, ed è ancora l'indiscusso proprietario di tutto il complesso.
Consigliatissimo!!