Dato il meteo che pare clemente, il moroso decide di lasciare a casa il cane e portare fuori la moto. Vi ringrazio lo stesso per i consigli che mi avete dato, torneranno sicuramente buoni in futuro
Quindi, ci mettiamo in sella alla moto e verso le 12.40 siamo a Fanano. Dei tre ristoranti che avevamo in mente 2 sono chiusi e uno è al completo; ci viene in mente, come soluzione last minute (nel frattempo siamo già oltre le 13) lo Stragatto; ci eravamo stati un paio di anni fa e avevamo un ricordo discreto.
Quindi entriamo, la sala è piccina picciò, ma mi sembra che rispetto ai miei ricordi abbiano aggiunto dei tavoli, perchè è abbastanza affollata, con noi due è al completo. Ambiente immensamente semplice, sia ben chiaro, tutto pulito e ordinato ma più che spartano, allo stesso tempo. Tovaglietta di carta, unico bicchiere, posate rustiche, menù in unica pagina plastificato.
Ordiniamo: 1 tortelloni ai funghi, 1 polenta ai funghi, 1 grigliata con patate al forno, 1 crescentine con salumi; da bere acqua gasata e mezza di vino rosso frizzante. Il vino a Guido è piaciuto, per me nulla di che, non era malvagio ma mi sembrava di sentire un non so che di acido.
I primi li abbiamo trovati buoni: arrivano i tortelloni, verdi e di grandi dimensioni, cotti al dente e ben rimpinzati, il ripieno di ricotta e spinaci è saporito. Io ho preso la polenta coi funghi. mi è davvero piaciuta: polenta di una bella consistenza, morbida ma compatta, con una abbondante dose di funghi sopra. I funghi sono tagliati a piccoli pezzettini, cotti con poco condimento, che secondo me è meglio così il loro sapore rimane predominante. Devo dar merito dell'impiattamento, si vedeva che avevano cercato di impiattare entrambi i piatti in modo semplice ma carino e pulito, senza riempirli e basta, e ci sono riusciti.
Dopo un'attesa abbastanza lunghina arrivano i secondi; la grigliata non l'ho sentita ma a Guido non è piaciuta tanto: un pezzo di pancetta, molto grassa, una salsiccia, due wurstel e qualcos'altro che non ricordo; non gli sono piaciute nemmeno le patate al forno. Erano con la buccia, avevano poca crosticina e anche poco condimento; quelle le ho assaggiate e secondo me con un po' più di condimento sarebbero state buone, ma di sicuro non sono le patate al forno che uno di solito si aspetta. Le crescentine invece mi sono piaciute: abbastanza grandi e croccanti fuori, poca mollica dentro; ne ho trovata solo una che dentro era rimasta cruda, le altre erano perfette. Discreti i salumi (crudo, salame, coppa di testa, pancetta), buono il lardo, insaporito con tanto buon rosmarino fresco.
Ci avventuriamo coi dolci; salame al cioccolato per Guido, torta di mele per me. La torta di mele era particolare, a me non è piaciuta ma oggettivamente era una buona torta: impasto molto molto soffice, con i pezzetti di mela all'interno e l' uva passa sopra, era dolcissima. Non sono un'amante dell'uva passa, nè nei dolci...troppo dolci!. Con meno zucchero forse l'avrei apprezzata di più. Il salame al cioccolato mi è piaciuto di più, era molto biscottoso e il moroso se lo aspettava più morbido, ma il gusto era buono. Finiamo con due caffè veramente buoni.
La nota più stonata del pranzo sono state le tre comari di Windsor che avevamo di fianco, le quali hanno passato tutto il tempo a lamentarsi di tutto (cibo, luogo, cronaca, gioventù bruciata, cataclismi, alieni) e a trattare il gestore in modo scortese...noi siamo stati educati e con noi il signore è stato gentilissimo e carinissimo. Ma questa è un'altra storia, ognuno al proprio tavolo parla di ciò che vuole.
Conclusione: il cibo non è male, forse è meglio evitare la carne che mi pare non sia il loro forte, ma per il resto si cade abbastanza bene; ovviamente tutto senza pretese. Idem dicasi per il servizio, con tempi abbastanza diluiti. Di certo non è un luogo romantico, ma come soluzione "d'emergenza" si difende bene!
Buono
[Bina]
13/10/2014