Dopo una giornata in montagna, alla ricerca di un po’ di fresco in questa lunga estate torrida, io e mio marito ci fermiamo per cena a Festà, un minuscolo borgo con pochissimi edifici, tra cui quello del ristorante a noi noto. L’edificio, antico, in pietra, molto bello e caratteristico, ha al suo esterno uno spazio con gazebo bianchi e vasi di fiori, qui sono allestiti dei tavoli per chi vuole cenare all’aperto. Noi, vista l’umidità eccessiva, preferiamo cenare all’interno, nella saletta al piano superiore, arredata in modo rustico ma curato al tempo stesso. Saremo solo noi per tutta la sera e staremo molto bene, temperatura piacevole ed estrema tranquillità.
Ci serve una giovane cameriera, un po’ pasticciona a dire il vero, ma gentile e volenterosa; l’anziano padre della cuoca infatti non c’è. Parleremo anche con la cuoca a fine serata, ha modi un po’ bruschi ma in cucina è veramente brava, propone piatti della tradizione in parte rivisitati e con ingredienti di qualità, talvolta poco usati, che risultano una piacevole scoperta.
Ordiniamo due primi piatti, che ci divideremo, e per secondo crescentine per entrambi e anche un tomino.
Da bere, solo acqua, due bottiglie.
I tempi di attesa sono giusti, come le porzioni, né scarse né troppo abbondanti.
I primi sono eccellenti: tagliatelle con farina di castagne, condite con speck, e gnocchi di patate di Montese con formaggio e noci. Le tagliatelle le conoscevo già e si confermano molto gustose, con un condimento ricco e saporito; ottimi anche gli gnocchi, di vere patate, morbidi e sodi al tempo stesso, purtroppo un po’ insipidi a nostro avviso; buonissimo il condimento, ben riuscito.
Le crescentine sono di farro, sono sottili ma non secche anzi leggermente morbide pur non essendo piene, un po’ insipide anche queste però, ma molto buone se condite. Per farcirle ci portano lardo, rosato e saporito, squisito, un poco di pinzimonio ( carote e sedano tagliati a fettine sottili) e un tagliere colmo di salumi ( salame, crudo, ciccioli, pancetta) e con due tipi di formaggio tenero: tutto ottimo, per finirlo chiediamo un piccolo rinforzo di crescentine.
Arriva anche l’altro secondo ordinato da mio marito, un tomino impanato e fritto farcito con mousse di olive nere, accompagnato da verdure gratinate. Il formaggio è molto buono, insolita sia la farcitura che la cottura, ma il risultato ci convince, buone anche le verdure.
Infine, per quanto sazi, ordiniamo un dolce, fatto in casa e delizioso: muffin al cioccolato con ripieno di cioccolato fondente, servito con lamponi e una spolverata di cacao. Mauro prende anche un caffè.
Siamo molto soddisfatti e paghiamo in totale 74 euro, scontati a 72 per mancanza di resto.
Per noi è fuori mano, ma se ci si trova a passare di lì lo consiglio vivamente: ambiente e cucina sono veramente validi, il conto non è economico ma per la particolarità di alcuni piatti e la cura nella preparazione e presentazione direi che è giusto.
Imperdibile!!!
[tranzollo]
09/08/2015