In tanti si è d'accordo a sottolineare l'importanza di essere al mare per gustare in pieno gli aromi e i sapori di una genuina cucina a base di pesce. Ma se non siamo al mare? Se lo sguardo non spazia lungo una luminosa e mossa superficie azzurra, come rimediare? E' possibile desiderare di rievocare le ferie estive, anche quando il loro ricordo è ancora fresco e presente, in una calda serata di Settembre?
Amo cucinare il pesce, e spesso in vacanza è questa la mia attività preferita, ma in estate a casa il caldo non incoraggia la vicinanza ai fornelli, e allora? La nostra strategia è semplice ed efficace insieme: scegliamo una coppia di amici che amano la compagnia e la buona cucina, condizione indispensabile per condividere le emozioni giuste, e prenotiamo un tavolo in un buon ristorante.
Ieri sera ci siamo così recati in quattro presso questa interessante trattoria, dove eravamo già stati in passato, e che a mio giudizio merita di essere valorizzata. Il locale si raggiunge, dopo aver lasciato la Nonantolana, superando la zona industriale e raggiungendo la successiva frazione del Campazzo. Il ristorante è situato sulla destra, in una vecchia casa ristrutturata.
L'ambiente interno è curato, luminoso ed accogliente, con tavoli ben apparecchiati e spaziosi. La sala dove veniamo fatti sedere non è molto grande, ma sufficiente per accogliere comodamente una quarantina di coperti. Mi è sembrato di vedere una seconda sala, ma mi riprometto di osservare meglio il tutto la prossima volta, visto che abbiamo già deciso di ritornare.
Ci viene assegnato un bel tavolo tondo, e mentre ci sistemiamo apprezziamo molto la fresca temperatura creata dal condizionatore. Il menù non propone solo piatti di pesce, e durante la serata ho visto portare delle belle portate di carne agli altri tavoli, tanto che ci siamo ripromessi di provarle alla prossima occasione. La carta dei vini è ben fornita, e la nostra attenzione viene attratta dalla pagina degli spumanti.
Dopo un breve ma significativo scambio di opinioni, ed essendo incerti in merito a tre diverse cantine, lo chef ci ha consigliato uno spumante Dubl Falanghina, metodo classico, dei Feudi di San Gregorio (vendemmia 2005 Â? sboccatura Agosto 2007).
Un vino che abbiamo molto apprezzato e che ha accompagnato la cena nel migliore dei modi, così presentato dalla casa produttrice: “la falanghina ha un colore giallo paglierino, tenue con lucenti riflessi verdolini, il profumo è intenso e persistente e nette sono le sensazioni di piccoli fiori bianchi e di frutta, dalla mela “limongella” campana al tropicale lime”.
Nella versione spumantizzata, da noi scelta, il tutto ci è sembrato ancor più valorizzato dalle bollicine.
Il servizio, direttamente curato da uno dei due chef, che ha accompagnato spesso i suoi arrivi con delle simpatiche battute arricchite da ottime dritte, è stato attento e gentile. Premesso che abbiamo deciso di saltare i primi, ecco il dettaglio di ciò che abbiamo ordinato e consumato in quattro:
Antipasti
- Crostini con baccalà mantecato: una gustosa crema su pane tostato (n°4 a testa)
- Cappesante fresche gratinate: strepitose, ottime di cottura, di sapore e di condimento (n° 3 a testa)
- Crudo di salmone, pesce spada e tonno preparato con tre diverse marinature: tutto molto saporito (una porzione, indovinate per chi? )
Secondi
- grigliata mista (branzino, gamberi, seppie e diversi altri tranci di pesce): a giudizio dei miei commensali buona la cottura e il gusto, specie del branzino e delle seppie, tenere ma con una certa opportuna consistenza (due porzioni)
- gamberi al sale al profumo di timo: molto apprezzati (una porzione)
- Filetto di tonno, scottato alla piastra, con sesamo e ristretto di salsa di soia: tenero e delizioso (una porzione, per il sottoscritto )
Ultimamente vi sono state molte grida di allarme per l'esperimento, partito il 10 Settembre, del Large Hadron Collider, il più grande acceleratore del mondo, allestito dal Cern di Ginevra. Il timore delle Cassandre era legato alla possibilità che si creasse un pericoloso buco nero, eventualità subito smentita dai fisici coinvolti nell'esperimento.
Mi permetto di contraddire i portavoce del Cern di Ginevra, dicendo che invece il buco nero si è creato eccome… ed infatti per porvi rimedio, e salvare l'umanità , non paghi di ciò che avevamo già mangiato, abbiamo ordinato ancora:
- patate al forno: per niente unte e saporite (due porzioni)
- cappesante gratinate (ancora! ): sempre buonissime (n° 6 complessive)
Poi, dal momento che il vino era finito, abbiamo ordinato una bottiglia di Prosecco di Valdobbiadene della Cantina Col de' Salici. Vino meno impegnativo del precedente, ma sempre apprezzato.
Sempre con riferimento all'esperimento del Cern di Ginevra, non abbiamo di certo rinunciato al dolce. Degli altri non ricordo, so solo che il mio era molto buono: semifreddo con croccante alla nocciola e crema al cioccolato.
Conto finale poco più di 50,00 euro a testa. Se si considera che solo il vino è costato circa un quarto del conto totale, e che le porzioni sono sempre state generose, trovo la spesa pienamente giustificata, con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Tutta la serata è stata impreziosita dall'amabile presenza degli amici, da tempi di attesa ragionevoli e da un servizio attento e cortese, con la giusta dose di informalità . Siamo tutti d'accordo di tornare.
Consigliatissimo!!
[togo]
12/09/2008
Accidenti... tutti i cervelloni che lavorano al progetto LHC a Ginevra dovranno rifare tutti i calcoli!!!!