14 febbraio 2009


Si narra che in questa giornata Cupido celebri il suo operato di arciere…che impunito un giorno mi trafisse…e mai fui più felice di sentire pizzicarmi il cuore…

Come festeggiare se non da Papirò…uno dei miei posti preferiti quando sono in terra emiliana…patria della mia compagna…prenotiamo per tempo per preservarci il palcoscenico della mia impertinente golosità…

Parcheggiamo con difficoltà…molti hanno avuto la mia intuizione…e così giriamo intorno al casale e l'orizzonte si apre…una distesa di verde imprigionata nel buio della notte…trafitto dal bagliore di una piccola luna…sono sempre i particolari a fare la differenza….

Varchiamo la soglia…una cascata di petali di rose ci bagna i piedi…mi inchino e ne rubo uno…donandoglielo…e mentre il mio sguardo sfiora il suo mi si perdoni ma vengo rapito dalla vetrina dei dolci…mi avvicino e noto delle coppe di “buono” incatenate da un fiocchetto rosso…e so già che saranno mie…

Una cameriera sorridente ci augura Buon San Valentino e ci fa accomodare nella saletta ramata già da noi esplorata in precedenza…i soprabiti vengono sfilati e custoditi dentro un armadio d'altri tempi…e inizia il nostro viaggio…

I tavoli sono deliziosamente impacchettati…al centro del tavolo un candeliere che solleva una bianca e snella “signora”…con discrezione illumina i nostri sguardi catturati dal sorgere di una rosa sulla tovaglia di ambra…da una tazzina di cuori scrigno di un piccolo orsacchiotto…e da una bustina che le porgo…l'apre…e una poesia di Prevert…tre fiammiferi ci “costringe” a stringerci la mano…bravo Papirò…sapevo che mi avresti piacevolmente sorpreso…

Volteggio il mio sguardo nella saletta…e tante fiammelle giocano a rincorrersi creando un gioco di ombre luci e luci e ombre sulle pareti…e mentre farfuglio tali pensieri una cameriera appare al nostro cospetto conducendo due flute in cui si accendono quelli che dicono essere i colori dell'amore…e l'arancione esplode nel rosso…molto bello…e addirittura molto buono…

Soddisfatti dell'accoglienza ci impossessiamo dei menù…scorro le voci…quante pietanze ma per non perderci afferro l'iniziativa e ordiniamo…mi incuriosisce il nome di un vino rosso che scopro possedere l'anima della Sardegna…il suo sole…il suo rispetto…la sua timida generosità…il suo Buio Buio della cantina Mesa…e mi innamoro della sobrietà della bottiglia che la titolare mi lascerà in dono…

l'Antipasto apre le danze…un cubo di mortadella e dei pomodori verdi fritti…giungono due piatti di legno dimora delle nostre scelte… sbuca della carta gialla che avvolge dei dadi di mortadella e sfidiamo la beneamata sorte divorandoli…deliziosi condidi con del prezzemolino finemente tagliuzzato…delle olive nere e delle scaglie di peperoncino…confido nelle dote taumaturgiche della dea Afrodifte…i pomodori verdi fritti sono avvolti da una pastella…morderli è giosioso così succosi dentro…così croccanti fuori…

Non vogliamo esagerare per non perderci il piacere del primo e ordiniamo degli gnocchetti di Sorrento e dei paccheri speck e ceci…dopo un po' di attesa prevedibile dato il giorno arrivano due ciotole bianche fumanti…gli gnocchetti sono morbidi…di una dimensione poco invadente caratteristica quest'ultima che apprezzo molto come nelle persone…il pomodoro li abbraccia con decisione e della scamorza fondendosi al calore si diverte con la mia forchetta che ha la meglio domandola… i paccheri sono al dente…la mia compagna li apprezza molto ma io assaggiandoli li avrei preferiti un po' più cotti…i ceci amalgamandosi allo speck realizzano una cremina che si aggrappa ai paccheri…ne avrei chiesto un ciotolino da mangiare tanto era sfiziosa….
pareva mordere i sapori del Sud…

saremmo stati già pienamente sazi ma cediamo all'invito di Monsieur Filetto e così prendiamo un filetto al pepe verde…memori della sua tenera carne la scorsa volta…intanto il vino scivola…e le gote divengono rubiconde…e il sorriso si stampa sul volto…Bacco se fossi donna ti cercherei in capo al mondo per trovarti…

E arriva il nostro filetto…la cameriera senza la necessità di chiedere nulla porta un piattino alla mia compagna per mangiarlo insieme…delle foglie di insalata lo accolgono maternamente…gustosissima quella che scopro essere panna….e che pensavo essere l'anima del filetto materializzatasi agli occhi di noi comuni mortali…ebbene si…mi scompongo e faccio quella che definiscono la “scarpetta”…mi perdonerà Monsignor della Casa…ma di fronte a certe occasioni il galateo comprende e forse sorridendo asseconda…

Prendiamo un po' di fiato di sigaretta fuori dal locale e rientrando mi imbatto nuovamente nella tentazione della vetrina…e se l'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi…una volta al tavolo ordiniamo le due coppe incatenate che giungono come imperatrici sopra un piatto…le lasciamo lì senza slegarle come buon auspicio…e così centelliniamo il gusto del dolce…le creme sono colorate e il cucchiaino affonda lentamente per assaporale ciascuna…molto soffici e delicate…eravamo decisamente sazi e purtroppo abbiamo lasciato la coppa a metà…ma valeva la pena terminarla…

Per concludere un caffè…e poi il conto…e dopo aver pagato ci siamo intrattenuti per gustarci quell'atmosfera così calda….accogliente….così innamorata…

Abbiamo speso 9 euro i due antipasti….15 euro i due primi…13 euro il filetto …10 euro le coppe incatenate…4 euro i due coperti e 30 euro il vino Buio Buio di cui l'etichetta recita

Aroma pieno di sole che scotta la terra di turbine carico di temporale corpo forte di tronco secolare che racconta nell'uva il vento e il mare mai spenti…

Non è meravigliosa?

Siamo stati veramente bene…considerando il giorno di San Valentino non abbiamo aspettato tantissimo…e impagabile l'atmosfera curata nei minimi particolari…..

Torneremo presto.

Imperdibile!!!