Stò tornando da Spilamberto verso Modena e sono le dodici e venti, il San Pellegrino è chiuso e così mi lancio verso San Vito.
Telefonata veloce all'Ele che purtroppo non è dai suoceri e non mi riesce a raggiungere, e così arruolo il fido Maci che è in ferie.
Passo davanti al bar di Portile che presenta sull'insegna la seguente scritta: "Bar - Edicola - Birreria - Trattoria"
WOW!
Sono mille anni che ci passo davanti e non mi sono mai fermato.
Vent'anni fà si veniva a Portile alle quattro/cinque di notte a prendere il gnocco ingrassato al forno per asciugare le maree di alcool ingurgitate in discoteca, ed era perfetto per il suo effetto-spugna!
Aggiudicato!
Mi raggiunge il buon maci ed entriamo.
All'entrata ci si trova davanti la sala bar e sulla destra l'edicola.
La sala trattoria è indicata da una specie di insegna fatta ad ombrellino che si trova sopra ad una porta difianco alla toilette
La sala da pranzo è rettangolare e ampia, con le tonalità sul giallo. Una quarantina di coperti.
Il menu presenta tre primi e tre secondi ed è scritto con l'uni-posca sopra ad un foglio giallo.
Bis composto da gramigna panna e salsiccia e tagliatelle al ragù, seguito da due porzioni di scaloppina con pancetta e formaggio.
Da bere un grasparossa di Settecani. (la versione più loffia)
I due ragù (sia quello di salsiccia che quello tradizionale) spaccano gli zebedei! Molto buoni.
Peccato che la pasta la deve aver cotta la Signora Rottenmeier perchè risulta andata di alcuni minuti oltre misura!
Cottura Sud-Titol
Nonostante questo difetto però, i due esuberanti piatti risultano gradevoli.
Se ne và il primo lambruschino che lega più di una ronda di Bossi e ne ordiniamo un secondo.
Il pranzo scorre sereno e divertente quando arrivano due belle bisteccone di maiale a testa, sommerse da una generosa dose di formaggio di mucca (tipo emmenthal ma più gustoso) e da un paio di fette di pancetta rosolata.
Il tutto sfumato da una media di vino bianco
Saporitissime e gustose, per palati ruvidi insomma.
Sapori di altri tempi.
Si materializzano immediatamente le cucine delle nostre nonne con quei sapori conosciuti e lontani che, indubbiamente, continuiamo a ricercare anche da adulti.
Ce le slappiamo in un batter d'occhio e l'euforia al tavolo è palpabile anche grazie al fondo della seconda boccia di lambrino
Due caffè e due sambuche con ghiaccio chiudono in tutta freschezza un pasto da camionisti degno di nota!
Diciassette euro a testa.
Sarebbero quattro cappelli, ma visto che non sò se la Signora Rottenmeier è la Resident Chef, gli affibio tre cappelli pieni pieni nell'attesa di tornare.
Ce ne andiamo felici e appena salito in macchina, la radio, che mi conosce bene, mi spara nelle orecchie le note di Alive dei Pearl Jam, ed io mi lascio trasportare in ufficio saltellando sulle note del più coinvolgente assolo di chitarra che la mia memoria ricordi.
Il pomeriggio sarà molto migliore della mattina.
"....I'm still alive!"
Adìo Zèmian.
Consigliato!
[Jimi Hendrix]
24/08/2009