Mi lascio convincere, nonostante l'inclemente stagione, a recarmi in quel di Firenze per una boccata di cultura.. ci sono un paio di mostre che mia moglie brama visitare.
Ne approfitto per saggiare questo minilocale, incuriosito ed attratto da una precedente recensione dell'affidabilissima Magnanima. Molto facile da trovare se, come ho fatto, dopo avere trangugiato un ottimo panino col lampredotto (ovviamente bagnato!!) nella baracchina presso la loggia del porcellino ci si dirige dietro Piazza della Signoria. Un odore molto poco gradevole di olio fritto più volte ci scoraggia all'ingresso del locale tanto da renderci indecisi sulla nostra scelta, ma ci rendiamo ben presto conto che in realtà proviene da un vicino negozio in cui si vendono kebab e graveolenti specialità etniche a mio avviso poco confacente nel centro di una splendida città d'arte.
Fortunatamente il locale già benissimo descritto da Magnanima è ben diverso: una piacevolissima atmosfera familiare di una piccola osteria con cucina frequentata prevalentemente da cortesi indigeni con due dei quali condividiamo un piccolo tavolo. Tovagliette e tovaglioli di carta, un menù non particolarmente ricco, ma molto invitante.
Scegliamo entrambi pappardelle con sugo d'anitra per poi differenziarci sui secondi: mia moglie (che tiene alla linea) ordina un piatto di carciofi io uno di trippa alla fiorentina.
Da bere un litro di discreto vino rosso della casa ed un'acqua naturale.
Inganniamo l'attesa chiacchierando con i nostri commensali ingegnandoci di conquistare una porzione di tavolo sufficiente ad appoggiare piatto e bicchiere. Lo spazio è veramente poco, ma la simpatia e la gradevolezza dell'ambiente circostante e del baffuto oste (di cui intravedo numerose caricature appese al muro) fanno pesare poco il disagio.
Le pappardelle arrivano in tavola fumanti, l'oste dopo avercelo chiesto le cosparge di pepe e parmigiano; sono ottime, fossero state un pelino più ricche di anatra avrebbero raggiunto la mia ideale perfezione. La trippa a seguire mi ha incantato: saporita ed al contempo leggera, brodosa al punto giusto, di consistenza perfetta: dieci e lode!!! Offro un assaggio ad una recalcitrante consorte che, pur non amandola, la trova buonissima.
In cambio chiedo un carciofo: tenero, gustoso, consistente, vorrei tanto sapere dove sbaglio io che, per ottenere qualcosa di simile, devo scartare il 98% del vegetale....
La moglie procede con cantucci e vin santo (quest'ultimo non particolare), io mi faccio portare un assaggio di pecorini con una favolosa mostarda di pere il cui ricordo mi appassiona tuttora.
Due buonissimi caffè fatti con la moka ed un conto di 56 euro in totale simpaticamente arrotondati a 50.
Non vedo l'ora di tornarci, grazie Arianna!!!!
Consigliatissimo!!
[GROG]
21/01/2010