Entriamo da Danilo totalmente portati dal flusso, ci siamo bevuti un aperitivo in centro e abbiamo voglia di stare fuori a cena. L'ambiente è da trattoria vecchio stile, tavoli abbastanza ravvicinati, ma nei locali come questo il senso di sala casalinga con le varie tavolate divise ma allo stesso tempo unite mi piace. Noi non abbiamo prenotato, ma ci trovano un tavolino per due, che ha l'unica pecca di essere attaccato alla zona del buffet di verdure e del frigo-carrello dei dolci. Appena seduta avverto fortemente sia l'odore di una marmellata contenuta in una ciotola enorme che l'aroma di alchermes.
Subito mi spaventa un po' l'idea di mangiare con l'olfatto saturo di questi profumi, ma per fortuna durante la cena spariranno sopraffatti dai fumi e odori di quello che mangiavo.
Quando ordiniamo il ristorante ha pochi tavoli occupati, ma nel giro di mezzora c'è il tutto esaurito. L'atmosfera che si crea è proprio bella, e sia per le caratteristiche del locale che per l'eterogeneità degli avventori (coppie, famiglie, compagnie, turisti spagnoli e inglesi, habituè) ognuno con la sua faccia e storia, mi fa venire in mente “La cena” di Ettore Scola.
Il personale è professionale e gentile, ma lesina un po' sulla calorosità (forse a causa del tanto lavoro-clienti da gestire).
Io e Mauro come scelte di piatti siamo molto monotoni, lui perché mangia 10 cose in croce in generale nella vita, io perché se vado a mangiare in un posto tipico tradizionale non so resistere a certi cavalli di battaglia.
Lui prende tortellini in brodo e cotoletta con patate al forno, io gramigna alla salsiccia e bollito misto con salse e purè. Beviamo una bottiglia di Lambrusco grasparossa Zanasi, 10 € (non ci ha detto un granchè, anonimo) e una di acqua.
I primi sono la parte migliore: tortellini ottimi in brodo molto saporito, gramigna cotta bene e con un bel sugo corposo appena rosso, con della buona e abbondante salsiccia e un lievissimo accenno di panna. La cotoletta, per quel poco che ho potuto sentire, è di maiale, una fetta sottile e non troppo estesa, avvolta da un'impanatura consistente che rimane aderente alla carne, si avverte bene il Parmigiano ma si sente un po' troppo il sapore dell'uovo. Le patate si fanno rispettare ma non memorabili. Il mio bollito misto mi è piaciuto soprattutto per il manzo e la lingua, che di solito sono le parti che trovo più incolori e blande: qui erano notevoli. Non mi hanno detto molto testina, zampone e cotechino. Gli ultimi due un po' spenti (la cotenna dello zampone poi era quasi inesistente, che dispiacere) e come sapori ho faticato a distinguere uno dall'altro. La testina era un po' troppo grezza, aveva un taglio esagerato di diametro, c'era tanta materia di grasso intorno ma che sapeva di poco. Sono rimasta un po' delusa.
Le due salse in accompagnamento erano discrete (una era quella verde ma non ci sentivo tanto né l'aceto né l'aglio né il pane grattato o mollica, era molto liscia - l'altra era con i peperoni e aveva una marcia in più) invece il purè era fantastico, densità altissima, gusto pieno.
Un caffè per concludere e Mauro lo trova buono.
Totale di 70 €, nella norma come prezzo, ma qualcosa in meno per me ci potrebbe stare vista la tipologia dei piatti ordinati e la loro preparazione e presentazione.
E' comunque un buon ristorante del centro storico che consiglio di provare sia per il cibo che per l'atmosfera caratteristica.
Consigliato!
[carolingio]
21/04/2010
La tua recensione e il tuo giudizio sono ben spiegati.
Mai una volta che io riesca a farmi portare "dal flusso"...!
(sto imparando, sto imparando comunque )